L’opera di Sandro Trotti, Come limite il cielo, omaggio ad Alberto Bucci del Premio nazionale Gentile da Fabriano

Premiato nella XXII edizione del Premio nazionale Gentile da Fabriano, il 27 Ottobre 2018, l’indimenticato coach di pallacanestro Alberto Bucci, protagonista a Fabriano, Verona e Bologna di alcune indimenticabili stagioni agonistiche, è scomparso nella sua Rimini, in seguito ad una lunga malattia, il 9 marzo 2019. Il Premio Gentile da Fabriano ha voluto rendergli omaggio con un’opera a lui dedicata dal maestro fermano Sandro Trotti, Come limite il cielo, pastello ad olio e tempera, 70×50, 2019.

In corso di stampa la Cartella del Gentile/06, Omaggio a Sandro Trotti

E’ in corso di stampa la Cartella del Gentile/06, 12 Ottobre 2019,  curata da Galliano Crinella, Omaggio a Sandro Trotti, l’artista vincitore della XIX edizione 2015 del Premio nazionale Gentile da Fabriano nella Sezione Vite di italiani. La Cartella contiene gli scritti di Franco Solmi, La coscienza della centralità dell’io; Gabriele Simongini, Il disegno come anima mundi; Carmine Benincasa, La materia del sublime; Alberto Moravia, Il segno erotico e di Emilio Villa, Crates, crates, crates. Contiene, inoltre, la xilografia di Sandro Trotti, Volto di donna, tirata a mano da Sandro Pazzi e firmata dall’autore. La Cartella viene stampata presso la Tipografia Garofoli di Sassoferrato su Carta Fabriano Rosaspina 220 gr., prodotta da Fedrigoni Spa, in 120 esemplari, numerati da 1/100 a 100/100 e da I/L a L/L. La composizione grafica è di Daniel Salvatori.

Queste le precedenti Cartelle: Per il centenario di Carlo Bo/01, 15 ottobre 2011; Omaggio a Giovanni Raboni/02, 13 ottobre 2012; Omaggio a Mario Giacomelli/03, 12 ottobre 2013; Omaggio a Ennio Morricone/04, 11 ottobre 2014; Omaggio a Tullio Pericoli/05, 10 ottobre 2015.

 

I premiati della XXIII edizione del Premio nazionale Gentile da Fabriano sul tema: “L’infinita bellezza”.

I premiati della XXIII edizione: Vittorino Andreoli, Alberta Ferretti, Andrea De Marchi, Simone Massi, Pino Guzzonato, Linda Valori.

 Condotta da Barbara Capponi, giornalista del TG1, si è tenuta a Fabriano Sabato 12 Ottobre 2019 (con inizio alle ore 10), presso l’Oratorio della Carità (g.c.), la cerimonia conclusiva della XXIII edizione del Premio nazionale Gentile da Fabriano. Nel bicentenario dell’”Infinito” leopardiano, il tema generale del Premio è: “L’infinita bellezza”. L’evento, promosso e organizzato dall’Associazione “Gentile Premio”, si avvale dell’alto patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, della Regione Marche, dell’Unione Montana dell’Esino Frasassi e del Comune di Fabriano.

La Giuria del Premio è presieduta da Vilberto Stocchi, Rettore dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” e ne fanno parte: Enrico Agabiti Rosei (Università di Brescia), Gabriele Alfonsi (Fedrigoni Group), Gian Mario Bilei (CERN), Fabio Biondi (Diatech), Carlo Cammoranesi (giornalista), Roberto Carmenati (Coach di basket), Galliano Crinella (Università di Urbino), Giorgio Cutini (Fotografo), Eugenio De Signoribus (Poeta), Francesco Leopardi Dittaiuti (Aspen Institute, Roma), Roberto Malpiedi (Fondazione Carifac), Antonio Pieretti (Università di Perugia), Riccardo Remedi (AD di Faber SpA), Maria Teresa Veneziani (“Corriere della Sera”) e Bartolo Venturini (Associazione “Gentile Premio”).

Gli enti sostenitori sono: Fondazione Carifac, Faber SpA, Regione Marche, Fedrigoni Group, Ueber Srl, Diatech Pharmacogenetics.

Il Premio, rassegna annuale di intelligenze, esperienze professionali e culturali che va a coprire molteplici ambiti, la scienza e l’innovazione, l’economia e l’industria, la cultura nelle sue molteplici espressioni, il giornalismo e il volontariato volontariato, ha visto nel corso degli anni presenze prestigiose, espressione del ‘genio italico’, quali quelle di Ennio Morricone, Nicolò Piovani, Enzo Biagi, Giuseppe Uncini, Piero Angela, Eliseo Mattiacci, Mario Giacomelli, Gianni Berengo Gardin, Card. Gianfranco Ravasi, Pupi Avati, Sergio Zavoli, Remo Bodei, Luigi Luca Cavalli-Sforza, Elena Cattaneo, Roberto Cingolani, Luigi Ciotti, Brunello Cucinelli, Oscar Farinetti, Francesco Caio, Gian Antonio Stella, Antonio Paolucci, Salvatore Settis, Giacomo Rizzolatti.

Questi i vincitori della XXIII edizione 2019: Sezione “Vite di italiani” – PINO GUZZONATO, Artista; Sezione “Carlo Bo per l’arte e la cultura” – ANDREA DE MARCHI, Storico dell’arte; Sezione “Scienza, ricerca e innovazione” – VITTORINO ANDREOLI, Psichiatra; Sezione “Economia, impresa e società” – ALBERTA FERRETTI, Stilista e Vice-presidente di Aeffe S.p.A.; Sezione “Officina marchigiana” – SIMONE MASSI, Disegnatore e animatore fotografico; Premio speciale della Giuria – LINDA VALORI, Cantante Soul Blues.

Per l’occasione è stato pubblicato il “Quaderno del Gentile / 12” (Il Gentile da Fabriano. Tre anni di premio – 2016, 2017, 2018, Fabriano 2019).

La bellezza della terra, Mostra di Eros De Finis, Luigi Frappi, Sandro Pazzi e Giulio Santoleri al Museo della Carta e della filigrana

Sabato 21 Settembre 2019 é stata inaugurata, al Museo della Carta e della filigrana, la Mostra di opere pittoriche e fotografiche di Eros De Finis, Luigi Frappi, Sandro Pazzi e Giulio Santoleri sul tema: “La bellezza della terra”, che resterà aperta fino al 10 Novembre. E’ l’evento collaterale alla XXIII edizione del Premio nazionale Gentile da Fabriano che ha scelto, come tema generale: “L’infinita bellezza”.

Nella presentazione del Catalogo (La bellezza della terra, Fabriano – Urbino, 2019) del curatore della Mostra si legge: “La terra, la madre terra, il nostro solido fondamento, viene rappresentata qui nelle diverse varianti del paesaggio, che nell’odierna crisi ambientale viene fatto oggetto di nuove attenzioni, non ultime certamente quelle delle interpretazioni artistiche. Il paesaggio nasce dalla fecondazione della natura da parte della cultura e dell’azione dell’uomo. Per questo possiamo dire che essa rappresenta l’opera d’arte spontanea più totale, la più corale che l’umanità abbia espresso, luogo del dialogo continuo fra generazioni nel tempo lungo della storia. Ma è accaduto che la civilizzazione tecnologica ed un uso smodato delle risorse, quasi nella costruzione di una seconda natura, questa artificiale, si è come liberata del paesaggio trattandolo a volte come superficie insignificante, caricandolo di oggetti, opere e funzioni molto spesso improprie.

Nonostante tutto, la bellezza della terra si distende ancora attorno a noi con un’infinita profusione di forme esposte alla nostra contemplazione. E a queste la mostra intende richiamarsi. Esse si mostrano come qualcosa di prezioso e fugace al tempo stesso, provocando il desiderio di fermare il tempo della visione. La complessa identità di questa percezione la si può ritrovare nelle suggestive immagini fotografiche di Eros De Finis, nella loro iconica e allusiva trasfigurazione del reale, rivolte, nel suo ”abitare il mondo con l’immaginazione”, all’essenza che si preclude o va al di là della vista,  nella riduzione della terra e della natura ai suoi aspetti primordiali e purificati, come vuole Giulio Santoleri nella ricerca dell’originario e dell’archetipo, nei paesaggi marchigiani di Sandro Pazzi, laddove, la “descrizione” di luoghi familiari e di dolci colline che declinano verso il mare, si fa espressione di un’armonia parallela alla natura, nelle enigmatiche vedute di Luigi Frappi che sanno restituirci la bellezza imperturbabile della terra, i suoi mirabili equilibri che vedono protagonista la luce, il colore, il cielo e le acque”.

L’ultimo inno alla vita di Alberto Bucci

“Un giorno di otto anni fa mi hanno detto che avevo un tumore; ho pensato: se devo morire cosa mi porto via? Mi porto via la mamma e il babbo, che mi hanno fatto questo regalo pazzesco che è la vita. Ditelo ai vostri figli che la vita è un bellissimo regalo. Imparino ad amare la vita, un regalo che non avranno mai più. Poi mia moglie, che mi ha dato tre figlie meravigliose e abbiamo condiviso insieme una vita molto importante. Poi gli amici e qualche emozione. Poi mi sono detto: ma cretino, hai tutto a disposizione e non ci fai caso. Le ho tutte qui con me, eppure penso ad altre cose. Quando muori non ti porti via la macchina, non ti porti via niente. Ti porti via quello che hai, i ricordi che hai. Io tengo conferenze per i malati di tumore, andrò a parlare prima di Natale ai malati di Parkinson e ai malati di Alzheimer. Una delle cose che dico è che io sono immortale. All’inizio tutti ridono, ma e’ vero. Io sono immortale. Noi non sappiamo quando moriremo. Perché devo preoccuparmi adesso, se non so quando muoio. E’ come se qualcuno mi dicesse: devi avere 20 milioni di euro, adesso ti arrivano…. e io sto aspettando.., boh, può darsi….quando…! Se penso a quelli, muoio di fame. Se io penso a me, se penso che la morte non mi tocca, allora ogni giorno che mi alzo mi sento fortunato Ho un giorno in più per me, per la mia famiglia, per stare insieme. Oggi sono venuto qui a Fabriano, ma é dura, dico la verità. Il chirurgo che mi ha operato al polmone mi ha detto: “Ti faccio io una puntura e ti faccio andare a Fabriano”, e ci sono riuscito. Per cui oggi sono contento di essere qui, tra di voi, era importante per me, Vi auguro tante belle cose e tanta salute che é la cosa più importante della vita. In bocca al lupo!”.

Alberto Bucci (Fabriano, 27 ottobre 2018)

Ci ha lasciato Alberto Bucci, Premio Gentile da Fabriano 2018

Vogliamo ricordare così Alberto Bucci, sconfitto da una lunga malattia sabato 9 marzo 2019: “La scomparsa di Alberto Bucci lascia un vuoto incolmabile nella pallacanestro italiana, lo sport che lo ha visto per lunghi anni protagonista tra i più amati e stimati, capace di raggiungere molteplici e lusinghieri traguardi agonistici. Con la sua forza, il coraggio, l’abnegazione e la grande competenza tecnica ha fatto crescere molte generazioni di atleti, ha fatto del bene alle società e a tutto l’ambiente cestistico.

Da sempre legato alla nostra città per avervi trascorso, alla guida del Fabriano Basket al suo debutto nella serie A, il periodo iniziale della sua prestigiosa carriera di allenatore, ha ricevuto nell’Ottobre 2018 il Premio nazionale Gentile da Fabriano. Siamo orgogliosi di aver fatto questa scelta che Bucci ha molto apprezzato riservandoci nell’occasione, pur se già gravemente ammalato, un intervento di altissimo valore sportivo e di rara sensibilità umana.

Alla Signora Rossella, alle figlie e alla famiglia giungano la nostra vivissima partecipazione, la più affettuosa vicinanza e la condivisione del loro profondo dolore in questo momento di distacco dalla vita terrena, nella certezza che il suo esempio, il suo continuo, inarrestabile fino ai suoi ultimi giorni, inno alla vita non cadrà nell’oblio e resterà come un bellissimo fiore da portare con noi nel tempo che rimane”.

Necrologio dell’Associazione “Gentile Premio”

All’Oratorio della Carità la consegna dei Premi Gentile da Fabriano 2018

Si è tenuta, nel magico clima dell’Oratorio della Carità, la cerimonia conclusiva della XXII edizione del Premio nazionale Gentile da Fabriano, sul tema: “Il valore del team”, con la consegna del riconoscimento alle “Frecce Tricolori”, al Cardiochirurgo Ottavio Alfieri, al Direttore d’Orchestra Beatrice Venezi, all’ Allenatore di pallacanestro Alberto Bucci, al Manager di imprese Bernhard Scholz, Presidente della Compagnia delle Opere, e alla “Faber Ginastica Fabriano”, squadra di Ginnastica Ritmica.

Il Pilota Mattia Bortoluzzi (“Frecce Tricolori”) e il Gen. Giorgio Baldacci al Premio nazionale Gentile da Fabriano 2018

Mattia Bortoluzzi, Pony 6 delle “Frecce Tricolori”, pilota con oltre 4.500 ore di volo, insieme con il Gen. Giorgio Baldacci, Generale di Divisione e Capo del V Reparto dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, sono intervenuti alla consegna del Premio nazionale Gentile da Fabriano, conferito come Premio speciale della Giuria allo straordinaria Pattuglia Acrobatica Nazionale, orgoglio e gloria del nostro paese nei cieli del mondo.”Le loro esibizioni – si legge nella motivazione – sono rese possibili da un eccellente connubio di tenacia, sacrificio, coraggio e passione: un insieme di grandi qualità e risorse che rispecchia magistralmente l’identità di un complesso, difficile impegno individuale e collettivo. Le loro esibizioni costituiscono un veicolo straordinario dell’immagine dell’Italia, ne rappresentano le migliori tradizioni, propongono un messaggio di pace e di solidarietà e mettono in risalto l’amore per la patria, per il quale tanti aviatori hanno donato la vita. Un grande gruppo, costruito sulle professionalità di ogni singolo pilota e simbolo di caratteri virtuosi e forti: umiltà, rispetto, tradizione, memoria. Memoria di un cammino percorso per far conoscere e trasmettere alle nuove generazioni la tradizione, tutta italiana, di acrobazia aerea che rimanda ai primi pionieri degli anni venti, quasi un secolo fa. Passione e fiducia indispensabili per creare forte coesione e totale sinergia. Passione come motore per svolgere i propri compiti in maniera ottimale, poi affidamento ed estrema fiducia nella professionalità e nelle capacità degli altri componenti la squadra. Conferendo alle “Frecce Tricolori” il Premio nazionale Gentile da Fabriano 2018, la Giuria è ben conscia di onorare prima di tutto se stessa, la città di Fabriano e le Marche che ne apprezzano la perfezione tecnica, il coraggio e lo straordinario, esemplare spirito di squadra: motivo di profondo orgoglio per i marchigiani come per tutti gli italiani.

 

 

Ad Ottavio Alfieri il Premio nazionale Gentile da Fabriano 2018

Nella Sezione “Scienza, ricerca e innovazione” il Premio nazionale Gentile da Fabriano 2018 è stato conferito al grande Cardiochirurgo milanese Attilio Alfieri. Nella motivazione si dice: “Insignito, nel 2018, del Gold Medal Award dalla Società Europea di Cardiologia, Ottavio Alfieri è stato il primo chirurgo a realizzare un impianto della valvola aortica senza suture, definito ‘auto ancorante’, ed ha inventato una tecnica utilizzata negli interventi per insufficienza mitralica che porta il suo nome: “Alfieri stitch”. Ha sempre creduto in un approccio multidisciplinare, al fine di garantire un vero progresso ed un’altissima qualità nel trattamento della malattia cardiaca. I Reparti ospedalieri, che ha esemplarmente diretto, sono stati un vero punto di riferimento nazionale ed internazionale, per la chirurgia coronarica a cuore battente, la chirurgia riparativa della valvola mitrale, la chirurgia della fibrillazione atriale e dello scompenso cardiaco. I successi che ha ottenuto, riconosciuti dalla comunità scientifica, sono frutto di grande professionalità, ma anche della disponibilità e della profonda umanità di Alfieri e di tutta la sua scuola. Ottavio Alfieri rappresenta uno straordinario esempio di Medico-Chirurgo, che ha saputo coniugare un’attività clinica eccellente con una ricerca scientifica originale e fruttuosa, nell’ambito di un gruppo di lavoro dedicato e appassionato”.